giovedì 14 febbraio 2008

Tempo


Bussa ancora alla mia porta
avvolto in un manto nero,
fissa il mio sguardo triste
e portalo via in fretta
affinché non senta più il dolore.
Suona ancora alla mia porta
vestito di bianco
contempla il mio sguardo sereno
ed invitalo lentamente a viaggiare con te
e lascia pure la gioia.
Passa ogni giorno e potrò parlare di te: Tempo!

venerdì 8 febbraio 2008

Orme


Una notte un uomo fece un sogno.
Sognò di passeggiare lungo la spiaggia con il Signore.
In cielo balenavano scene della sua vita.
Per ciascuna scena notò due serie di orme sulla sabbia:
una apparteneva a lui e l'altra al Signore.
Quando gli fu balenata davanti agli occhi l'ultima scena,
si voltò a guardare le orme
e notò che molte volte lungo il cammino vi era una sola serie di impronte.
Notò anche che questo avveniva durante i periodi più sfavorevoli
e più tristi della sua vita.
Ne rimase disorientato e interrogò il Signore.
"Signore, tu hai detto che se io avessi deciso di seguirti,
tu avresti camminato tutta la strada accanto a me,
ma io ho notato che durante i periodi più difficili della mia vita
vi era una sola serie di orme.
Non capisco perché,
quando avevo più bisogno di te,
mi hai abbandonato."Il Signore rispose:
"Mio amato figlio, io ti voglio bene e non ti abbandonerei mai.
Durante i tuoi periodi di dolore e sofferenza,
quando vedi solo una serie di orme,
quelli sono i periodi in cui io ti ho portato in braccio."

mercoledì 21 novembre 2007

Bambini si nasce!

Il sapore della merenda da oggi e' diverso, grazie a Piera: cara collega ed amica di studio. Qualche giorno fa, in occasione del compleanno passato, accetto l'invito di fare merenda insieme... Questa volta non e' Filu', il gatto, ad aprire il passo per entrare in casa. In cima alle scale vedo: un ragazzo alto piu' di un metro ed ottanta, pelle d'ebano, sorriso d'avorio, occhi scuri e profondi come il buio del mare che lo ha portato in Italia.
Kalami e' il nuovo amico di Piera, arriva dalla Repubblica Congolese, ha solo 20 anni di cui 11 passati in guerra con in compagnia di un fucile e della paura di non vedere l'alba ed il tramonto del domani.
Il beniamino e' arrivato in Italia da profugo, dopo essere scappato dalla base militare cui faceva parte: Kalami e' stato un soldatobambino.
Grazie all'ironia, instauro da subito un dialogo simpatico con lui, soprattutto sono incuriosita dalla strada fatta per arrivare in quel salotto. Adora i dolci, in particolare la marmellata fatta in casa dalla mamma di Piera, e' una delizia. Le ore del pomeriggio corrono tra racconti di ragazzi congolesi chiamati alle armi, per combattere una guerra che si protrae ormai da anni; scontri che mietono vittime innocenti che dovrebbero giocare con i balocchi: non aggiungo altro.
Uno degli ultimi rapporti Unicef descrive la situazione dei "soldati bambini", soprattutto illustra le iniziative volte a salvarli.
Kalami vive, lavora a Roma come manovale, presso un cantiere a pochi passa da casa di Piera. Un giorno, per caso, l'incontro fortuito alla bottega di alimentari ha unito le strade di Kalami e la mamma di Piera. Entrambe cercano di aiutare come possono il giovane, soprattutto attraverso la sua storia e varie associazioni, nel loro piccolo, contribuiscono affinche' si ponga fine all'arruolamento dei piccoli per combattere in guerra.

martedì 13 novembre 2007

0-0, palla al centro.

02/02/2007 Filippo Raciti, 40 anni Ispettore capo della Polizia di Stato, muore in servizio durante gli incidenti scatenati, da una frangia della tifoseria catanese, contro la Polizia intervenuta per sedare i disordini alla fine del derby siciliano Catania-Palermo.
11/11/2007 Gabriele Sandri, 28 anni supporter biancazzurro, noto dj dei locali romani, titolare di un negozio d’abbigliamento, viene colpito al collo da un proiettile. Il giovane, al momento dello sparo, si trova a bordo di un’auto parcheggiata presso l’Autogrill di Badia al Pino, lungo l’autostrada A1. Il colpo e’ partito dalla pistola di uno dei due agenti della Polstrada intervenuto per sedare una rissa scoppiata tra tifosi biancocelesti e juventini. Il poliziotto avrebbe sparato in aria a scopo intimidatorio.
Vittime della domenica, dell’euforia dei tifosi che degenera in violenza.
Le situazioni accadute sono note, eventi, scontri post fatti li abbiamo visti, letti grazie ai media. Episodi di questo genere sono fili d'erba secca nel prato da gioco. Penso al dolore delle famiglie coinvolte, all’amarezza dell'opinione pubblica, al risentimento di ogni tifoso che ama il calcio, cerca di trasmettere questa passione ai figli portandoli allo stadio. Il campionato la prossima domenica si ferma.
Lo Stato, le autorita' competenti cercano di far luce sulla dinamica dell'incidente accaduto domenica, vogliono trovare ulteriori misure di sicurezza per salvaguardare tifosi e tenere alla larga coloro che strumentalizzano, attraverso la violenza, il calcio.
0-0, palla al centro, il fischio d'inizio dell'arbitro il primo, atteso dopo quanto accaduto, che sia gioioso e l'augurio affinche' episodi del genere non si ripetano piu': neanche per gioco!

venerdì 9 novembre 2007

Nuova esercitazione: Roma e l'emergenza Rom

Essere: figli di un Dio minore, per scelta.

Fiumi d’inchiostro impiegati dalla stampa, dibattiti televisivi, radiogiornali nell’immediato e post fatto “Tor di Quinto” hanno messo al corrente l’opinione, la coscienza pubblica circa la brutalità in cui si è consumato l’omicidio inferto dal romeno su una donna scesa dall’autobus, non solo...
L’effetto domino della notizia ha scatenato da parte delle Autorità, le prime espulsioni, soprattutto le Forze dell’ordine sono state impiegate a sgombrare il campo abusivo di Tor di Quinto e le zone limitrofe occupate da romeni ed immigrati senza tetto che vivono di elemosine, furti ed altri illeciti.
All’improvviso le autorità scoprono che in ogni angolo nascosto della Capitale, sono alloggiate baracche e rifugi di fortuna, ritenuti fino a poco più di una settimana fa degrado paesaggistico.
Ogni giorno percorro con la linea 31 bus viale Isacco Newton. La tratta collega la zona Portuense all’Eur; dal cavalcavia si possono scorgere baracche di fortuna sistemate tra alberi e frasche, tutto ciò è circondato da rifiuti di ogni sorta. Arrivando al tratto del viadotto della Magliana, accanto ad uno degli sfasciacarrozze più importanti di Roma, alloggiano più di cento persone in condizioni disumane all’interno di un ex capannone abbandonato. Lo stupore in tutto questo? Provare a percorrere quanto descritto in auto, è possibile vedere una realtà diversa: agli occhi non si nota nulla, tutto è nascosto soprattutto gli occupanti sono ben coperti per non essere notati, sfrattati.
Tutti si domandano: “è necessario l’omicidio di Tor di Quinto, per mettere in evidenza il degrado che ogni giorno si consuma in città”?
Possibile che le Autorità ed i vertici del governo non si erano accorti o meglio nessuno di loro ha mai incontrato un mendicante per strada, al semaforo domandando: “ma da dove salta fuori”?
Dati alla mano: l’ultimo dossier sull’immigrazione redatto da Caritas –migrantes rivela che sono residenti nel nostro paese 3.690.000 immigrati, sono tutti regolari?
Ancora, la presenza massiccia d’immigrazione proviene dai Paesi dell’Est europeo, in particolare dalla Romania, sempre secondo la Caritas, sfiorano ormai le 600 mila presenze, un sesto del totale di tutta l’immigrazione; soprattutto post ingresso della Romania nell’ Unione Europea. Il dossier indicizza il dato relativo ai clandestini che solo nel 2006, su 124.383 stranieri individuati dalle forze dell’ordine senza permesso di soggiorno, solo il 36.5% è stato rimpatriato. Un dato in fase di calo rispetto al 64.1% dei rimpatriati al ’99.
Nonostante tutto, l’omicidio di Tor di Quinto dimostra lo scarso controllo circa la sicurezza applicata verso la comunità romena & associati. Attualmente lo Stato sta prendendo provvedimenti tra sgombri, rimpatri cercando di portare ordine non solo a Roma.
L’altra metà del cielo? Tutti coloro muniti di permesso di soggiorno che dalla Romania sono entrati nel nostro Paese, in cerca di fortuna e condizioni di vita accettabili?
In questo caso, ulteriori fiumi d’inchiostro ed interviste dei media, mettono in luce storie e realtà diverse che dividono l’opinione pubblica. Molti romeni hanno scelto di ritornare in patria dopo il fatto “Tor di Quinto”, le cause: l’ostilità di molti datori di lavoro in nero che scelgono di non avvalersi più della loro manodopera, episodi di razzismo in periferia da parte di esaltati…
A pensarci bene, poco più di una settimana fa il Presidente Napolitano ha inviato il messaggio alla Caritas: “Senza gli immigrati il sistema Italia si bloccherebbe”, sottolineando l’importanza e la crescita che i cittadini immigrati apportano sia da un punto di vista sociale che dello sviluppo al nostro Paese. Soprattutto il capo dello Stato auspica che si creino le condizioni affinché si sviluppi in maniera serena l’inserimento del flusso immigratorio denunciando e combattendo ogni forma di razzismo che possa manifestarsi.
Aspettando le nuove misure d’ordine dallo Stato, che regolino l’ingresso d' immigrati, confido nel buon senso civile di coloro che vogliono migliorare la loro vita nel nostro Paese affinché il fatto di “Tor di Quinto” rimanga come unico ed ultimo esempio di cronaca nera.
Ultima battuta: i riflettori della cronaca sono ancora accesi sulla vicenda di "Tor di Quinto", sono molte le situazioni oltre l'immigrazione cui lo Stato e l'opinione pubblica puo' risolvere e discutere.

giovedì 8 novembre 2007

Le onde di Ludovico Einaudi.

Stile minimal, melodie essenziali composte attraverso un mix di sensazioni, passioni eseguite al piano, questa: e' la musica di Ludovico Einaudi.
Di nascita torinese, figlio dell'editore Giulio Einaudi e nipote del Presidente della Repubblica Italiana Luigi Einaudi. Il pianista e compositore e' tra le figure di punta della musica contemporanea europea.
L'album ‘Le onde' (1996), pubblicato da Bmg Ricordi (e ristampato con una nuova registrazione da Ponderosa Music & Art nel 2004), rappresenta un momento essenziale nella carriera di Einaudi, al suo primo lavoro solista vero e proprio. Con ‘Le onde' Einaudi assembla e interpreta un ciclo di ballate per pianoforte ispirato dall'omonimo romanzo di Virginia Woolf, che vede le onde come simbolo della vita. Il disco, concentrato di quel suono circolare, raffinato e minimalista che lo porterà al successo, sarà pubblicato un paio di anni dopo nel Regno Unito, finendo per riscuotere unanimi consensi di pubblico e di critica.
Da quel momento, inizia un tour, fortunato e pressoché infinito, che porta Ludovico Einaudi in giro per l’Europa e gli offre spunti per collaborazioni inedite e sempre più stimolanti, in bilico tra suoni colti e avanguardia, suggestioni etniche ed elettronica.
Nel frattempo, negli anni a seguire, intensifica l'attività dal vivo, inizia a suonare i brani composti sperimentando ed inserendo nei concerti alcune variazioni e poi improvvisazioni sempre più lunghe, cercando di trovare quello stato che rende il concerto un evento unico per il pubblico che ascolta.
Il Suo pubblico, lo scorso 4 novembre ha accolto calorosamente una delle sue performance eseguita in collaborazione con vari artisti presso la sala Sinopoli dell'Auditorium Parco della Musica in Roma. Ancora, il Suo pubblico ha atteso di ascoltare "Le onde" di Ludovico Einaudi, brano non eseguito, senza dubbio atteso dai presenti. Chissa' forse il maestro lo ha dimenticato, forse l'esecuzione e' un piacere per pochi eletti, meglio ancora, troppo celebre e scontata sarebbe stata l'esecuzione?
Nonostante "Le onde", il fluire delle melodie ha incantato, emozionato ancora una volta i presenti!

venerdì 26 ottobre 2007

Quale ricetta per il local/global? (esercitazione)



  1. "Ricetta nostrana"

    Il web 2.0 dà la possibilità, in tempo reale, di poter inserire e far conoscere in rete situazioni, fatti curiosi che accadono nel quotidiano. Basta essere muniti di foto/telecamera, trovarsi nel posto/momento giusto ed il gioco è fatto: si scarica il video in rete, aspettando i primi commenti. Ecco come un fatto local in poco tempo diventa global.
    Non solo, web 2.0 è la finestra in grado di mettere in rete e far conoscere eventi e fatti di casa nostra. L'esempio è il video scelto da You Tube, che riprende ed illustra Amatrice durante la sagra degli spaghetti che l'ha resa celebre. Il filmato dà spunto, per coloro che non sono a conoscenza del luogo, di scoprire, attraverso il filmato, un posto nuovo da visitare! L'autore del video ha scelto un evento local, divenuto in web global; contemporaneamente ha pubblicizzato il paese d'origine mettendo in risalto con semplicità attraverso un filmato la caratteristica principale: la Sagra del paese.